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Quando uscì, nel 1994, fu
esaltato oltremisura, ma questo unico parto dei britannici
Passion Street non è esattamente un capolavoro. Guarda molto ai
Journey, spesso adotta il loro suono come venne interpretato dai
Fortune, ma in generale le canzoni si rivelano opache o
smaccatamente derivative (“Fall In Love”
segue fin troppo diligentemente la scia di “Open Arms”), le
deviazioni da quel suono sono soltanto due (la discreta “Love
Lies Bleeding”, sospesa tra Bon Jovi e Tyketto; i Van
Halen all’acqua di rose di “Sexy Girls”)
e il cantante Rick Carty suona troppo monotono, penalizzando la
resa di un prodotto che già di per sé non è superlativo. Non si
può definire ‘Million Miles Away’
una ciofeca, ma le lodi di cui venne coperto appena pubblicato
immagino furono soprattutto il risultato della crisi d’astinenza
a cui tutti dovevamo fare ancora il callo. Dopo quasi
trent’anni, è possibile esprimere un giudizio più equilibrato su
un album dignitoso e che può contare su almeno un paio di acuti
(la già citata “Love Lies Bleeding”,
le atmosfere Fortune della title track) ma che è ben lontano dal
poter aspirare a quel rango di “classico” che qualcuno troppo
frettolosamente gli assegnò. |